07 Mar Microbiota intestinale: quali esami fare quando è alterato
Cosa sapere sul microbiota intestinale?
Per microbiota intestinale si intende l’insieme dei microrganismi che abitano il nostro apparato digerente; si tratta di una moltitudine di batteri, germi, lieviti e virus che costituiscono la flora batterica e che devono essere mantenuti in equilibrio per garantire la salute non solo dell’intestino, ma bensì dell’intero organismo.
Il microbiota intestinale inizia a formarsi durante il parto, momento in cui il feto viene colonizzato per la prima volta da dei batteri, che possono essere trasmessi in primis dalla madre. Questa componente evolve nel tempo, adattandosi allo stile di vita della persona e alla sua alimentazione.
A cosa serve il microbiota intestinale
Il microbiota intestinale è fondamentale per garantire il corretto funzionamento dell’intestino e, in generale, di tutto l’organismo.
Mantenere equilibrato questo insieme di protozoi, funghi e altri microrganismi è importante, in quanto:
- svolge una funzione protettiva dai batteri patogeni, evitandone la proliferazione e la conseguente insorgenza di malattie;
- è fondamentale per la corretta digestione del cibo, sintetizza tutte le sostanze utili e ne favorisce l’assorbimento;
- contribuisce alla produzione di vitamine del gruppo B e K;
- influisce sul sistema nervoso.
L’importanza di mantenere in equilibrio il microbiota intestinale
Le funzioni svolte dal microbiota intestinale sono innumerevoli, tuttavia affinché queste possano essere svolte nel migliore dei modi, è indispensabile che si mantenga l’intestino in salute.
Nel caso in cui il microbiota intestinale si riveli essere in stato di disbiosi, ovvero in condizioni di mancato equilibrio, potrebbero comparire alcuni disturbi e problematiche intestinali.
Questi problemi potrebbero emergere a causa della dieta alimentare che ci si impone quotidianamente; si dovrebbe privilegiare una dieta varia, ricca di alimenti contenenti fibre prebiotiche, acidi grassi e omega 3.
Anche lo stile di vita può influire negativamente o positivamente. In linea generale è importante non avere una vita sedentaria e cercare di fare attività fisica con una certa costanza, in modo da non ricadere in rischi anche per l’apparato cardiocircolatorio e il sistema muscolo scheletrico.
Altre situazioni che possono alterare l’equilibrio del microbiota e di tutta la flora intestinale, sono le infezioni che colpiscono questa parte del corpo e l’assunzione costante di alcuni medicinali, come gli antibiotici.
I sintomi che possono far pensare a delle possibili variazioni del microbiota intestinale sono:
- cattiva digestione;
- meteorismo;
- gonfiore addominale;
- dolori localizzati sull’addome.
Quali esami fare in caso di alterazione dell’equilibrio
L’alterazione dell’equilibrio della microflora intestinale conosciuta in gergo tecnico come disbiosi è la condizione che purtroppo viene causata da problemi inerenti al microbiota. Fortunatamente l’organismo ha dei tempi di risposta molto brevi rispetto a questo disagio per cui ci si può immediatamente rivolgere a un laboratorio di analisi per sottoporsi ad esami specifici per valutare la situazione in maniera precisa.
Per effettuare l’analisi del microbiota ed evidenziare questo genere di disturbi che possono comportare l’insorgere di patologie anche piuttosto gravi, come: malattie infiammatorie intestinali, diverticoli, patologie autoimmuni, e intolleranze alimentari, è fondamentale eseguire l’analisi del microbiota attraverso tecniche di sequenziamento del DNA batterico, eseguito analizzando un campione delle feci.
L’importanza della corretta diagnosi
Effettuare il test sul microbiota intestinale con le perfette tempistiche, è indispensabile per evitare che la disbiosi possa confluire in disbiosi acuta che, invece, dà dei fastidi molto rilevanti. Solitamente, per migliorare lo stato di salute del microbiota intestinale è sufficiente assumere dei probiotici o comunque dei prodotti che aiutino a ritrovare le condizioni iniziali della microflora.